Intervista: Rumors Of Gehenna

Nessuna Descrizione In occasione dell'uscita del loro ultimo cd "ten hatred degrees", abbiamo fatto due chiacchere con federico, chitarrista della band...

 

Ciao ragazzi, innanzitutto grazie per la vostra disponibilità e benvenuti nelle pagine di Metalwave. Incominciamo subito questa chiacchierata parlando di voi e della vostra storia, dalle origini fino ad oggi…

Federico :: Ciao e grazie a voi di Metalwave per lo spazio che ci concedete! Abbiamo cominciato nel lontano 2002, di quella formazione siamo rimasti io e Lucio, che si è stabilizzata con quella attuale solo a fine 2005. Nel 2006 abbiamo registrato il primo mini-cd di 3 pezzi, che ci ha portati all’orecchio e occhio della stampa nazionale e estera e a suonare con band tipo Testament, Amon Amarth, Staratovarius, Twelve Tribes, Shai Hulud e molti altri live shows sparsi per l’Italia e l’Europa. Quando i tempi sono stati maturi, siamo entrati nello Studio73 di Paso&Co. a incidere “Ten Hatred Degrees”, poi la firma con Whorm Hole Death/Aural/SPV e ora...promuoviamo il disco in tutti i modi possibili: live, recensioni, interviste, etc.

Parlateci della vostra nuova uscita, “Ten Hatred Degrees”, che ho visto recensito molto bene dalle ‘zine..

Federico :: Infatti ci ha dato parecchie soddisfazioni, ne hanno parlato molto bene in generale, voi compresi, che approfitto per ringraziare per le belle parole spese sul nostro operato. Ovviamente c’è anche chi ne ha parlato male, ma ci sta anche quello: quando mostri e fai sentire qualcosa di tuo, è ovvio che devi prendere tutte le conseguenze, buone o cattive che siano, ma in entrambi i casi, sono utili al miglioramento della band.
Noi comunque siamo soddisfatti in totale di ciò che ne è uscito, sia a livello grafico, che di suono, e anche WHD ha fatto veramente il diavolo a quattro per distribuirlo molto bene in Europa e nel mondo.

Parlando dei testi, quali tematiche seguite? Chi se ne occupa?

Federico :: Dei testi se ne occupa principalmente Davide, ne ho scritto uno solo io e, diciamo, è un caso abbastanza isolato; è comunque lui lo “scribacchino”. Sono incentrati sulla curiosa alchimia di emozioni che compone l'essere umano. Il cd è una riflessione sul punto di inizio e l'evoluzione dei pensieri e degli intenti che ci troviamo a vedere nella nostra società. I Dead Slaves sono le persone vittime del tritacarne della quotidianità, persone uccise da lavori massacranti e lobotomizzanti, continuamente anestetizzati dalla tv spazzatura che li seda con i reality, i programmi scontati e ovvi, e che non possono sperare in nulla di meglio, se non elemosinare durante la giornata pochi secondi di libero arbitrio.

Se doveste scegliere una canzone per “Ten Hatred Degrees”, qual è quella che preferite?

Federico :: Credo che ognuno di noi ti darebbe una risposta diversa! Per quanto mi riguarda, sono molto affezionato a “Seven”, è stata una delle prime che abbiamo composto, e nonostante l’età, tiene davvero botta: è un piacere quando sei sul palco e gli headbangers urlano da sotto “SEVEN...SEVEN...SEVEN” a mò di stadio: fa venire la pelle d’oca solo a parlartene!

Il vostro sound è molto vario, dal death metal al thrash e a volte perfino hardcore: a quali band vi ispirate?

Federico :: Tutti noi ascoltiamo generi molto diversi, spaziamo molto con gli ascolti: dal metal, all’hardcore, alla classica, al rock n’ roll. Non è che ci ispiriamo a delle band precise, non badiamo molto al genere a cui si possono affiancare i pezzi che produciamo, facciamo quello che ci piace, basta che abbia il tiro e la cattiveria giusta! Per fare un paio di nomi, potrei dire Testament ed Hatesphere, con un po di swedish di mezzo e una spolverata di sano rock!

Cosa ne pensate della scena underground italiana? Da anni ormai è risaputo che le band migliori non riescono ad emergere: secondo voi qual è il motivo?

Federico :: La scena italiana è fiorente, ma purtroppo si sa che emergere in un genere che è ancora definito di nicchia come questo, e nel paese della pizza, mafia e mandolino, è difficilissimo. Il motivo preciso non lo so, forse l’etichetta che gli italiani non sanno fare metal è ancora cucita troppo addosso, però ci sono band che “ce la fanno”: l’esempio lampante sono i Lacuna Coil, ma ci sono band come gli Slowmotion Apocalypse, tra l’altro nostri conterranei e amici dai tempi della scuola, che hanno il piglio giusto per emergere, e già hanno ottenuto ottimi risultati.

In questo periodo va molto in voga la scena “deathcore”, ormai è facilissimo trovare giovani ragazzi con maglie di Suicide Silence, Bring Me The Horizon ecc. Voi cosa ne pensate? Pensate sia solo per moda? Seguite anche voi questa scena?

Federico :: Perdona e perdonate la mia ignoranza, ma i primi che dici non li ho mai sentiti nemmeno di nome, i secondi li ho visti dal vivo e non sono davvero niente male! E sono pure giovanissimi, alla loro età io sì e no che avevo un ampli decente, ahahahah! Che sia una moda è sicuro, ma ogni periodo ha avuto la sua: dai fricchettoni nei 60’s, ai metallari defender dei 80’s, al grunge dei 90’s etc. Forse ora è il loro momento, inteso come deathcore. A noi sinceramente ce ne frega poco di quello che va di moda, come dicevo prima, facciamo quello che ci piace (personalmente, l’ultimo disco che ho preso è stato quello degli AC/DC), senza badare troppo alle sfumature varie e non credo che prenderemo mai questa strada, perché a nessuno di noi piacerebbe avere dei melodici di voce nei pezzi. Non siamo per i ritornelli tutto miele e belle parole.

Suonate spesso live e siete una conferma sopra al palco, avete mai avuto qualche situazione spiacevole? Se sì, ce la potete raccontare?

Federico :: Sì, i live sono la linfa vitale per una band come la nostra, suonare per stare in sala prove non dà la carica e l’adrenalina che ti da un palco! Situazioni spiacevoli non ne ricordo in particolare, di solito tutto è abbastanza ben pianificato, poi ovviamente qualche svista può capitare, ma errare è umano, quindi non ricordo episodi così spiacevoli e di solito si cerca di adattarsi. Per dire proprio una cosa spiacevole, ma in generale, è quando ti fai seicento o ottocento km, prendi ferie, affitti il furgone, smonti mezza sala prove etc., e poi suoni 3 o 4 pezzi: quello infastidisce un po’, ma la gavetta la devono fare tutti, e tante volte ne vale comunque la pena!

Progetti futuri?

Federico :: Ora ci stiamo dedicando a tempo pieno alla promozione di “THD” in tutte le sue forme, nel frattempo stiamo scrivendo il nuovo album, che posso anticipare che siamo circa a metà strada, e stiamo pianificando la stagione live 2009.

Ok ragazzi, noi vi ringraziamo ancora e vi lasciamo questo ultimo spazio per dire tutto quello che volete ai lettori di Metalwave.

Federico :: Grazie a voi ragazzi, è stato un piacere farci questa chiacchierata. Per i lettori e tutti voi, venite a sentirci live se passiamo dalle vostre parti, tenete sempre in alto le corna e...PIRATES, BEER & HOT CHICKS! A presto!

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Intervista di Machinesofhate Articolo letto 1700 volte.

 


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